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L'uomo presenta una serie di bisogni sociali che gli garantiscono la sopravvivenza e strutture cerebrali deputate all'elaborazione dei segnali implicati nella comunicazione con i suoi simili. Partendo dalle più recenti scoperte delle neuroscienze affettive e integrando i dati con la ricerca sperimentale in ambito psicologico e sociale, il libro vuole condurre una riflessione sull'importanza della conversazione e su come essa abbia subito cambiamenti qualitativi e quantitativi nel corso del progresso tecnologico. In un mondo in cui la motivazione sociale di approvazione e rango sembra aver preso il sopravvento su bisogni altrettanto importanti come la condivisione e la necessità di cura, sicurezza e affetto da parte di altri per noi significativi, il modo più efficace per sentirsi esseri umani è quello di recuperare il dialogo reale ormai troppo spesso trascurato come conseguenza di una globalità sempre più connessa alla rete.